Introduzione storica Stampa E-mail

La Società di Mutuo Soccorso Givolettese, già Società Anonima Cooperativa Operaia Agricola di Consumo e di Mutua assistenza di Givoletto, viene fondata nel 1882, nei decenni in cui si assiste al sorgere di un gran numero di Società Mutualistiche in tutto il Piemonte. Del resto, proprio in quello stesso anno nascono società analoghe nelle comunità vicine a Givoletto, a Fiano prima, a Robassomero successivamente.

La Società Cooperativa di Givoletto alla sua nascita conta ottantuno soci, i quali diminuiscono negli anni appena successivi, divenendo settantasei nel 1886 e sessanta nel 1889.

Il primo regolamento è del 1902 e a quello stesso periodo risale la bandiera che, conservata per tutto il Novecento, è stata recentemente restaurata (anno 2004).

Gli scopi della Società, come si intuisce dal nome, sono di carattere mutualistico e cooperativo e sono volti al sostegno dei lavoratori, agricoli e operai. Coloro che diventano soci, attraverso il versamento di una quota associativa, potranno beneficiare di assistenza in caso di malattia che li renda inabili al lavoro. Tale sostegno si realizza attraverso la corresponsione da parte della Società di un sussidio per la durata di venti giorni e, nei casi più gravi, anche con l’assistenza fattiva dei soci presso il malato.

Accanto a questo tipo di assistenzialismo riveste grande importanza il magazzino di previdenza, nel quale i soci possono acquistare i beni di prima necessità al prezzo di acquisto[1].

Il 1935 e l’anno successivo segnano un momento importante per la storia della Società. Il 16 maggio 1935 avviene la costituzione legale della società, con sede in Givoletto Cantone Bertero 4, sotto la ragione sociale di “Società Anonima Cooperativa Operaia Agricola di Consumo e di Mutua assistenza di Givoletto”. Tale atto si realizza alla presenza di ventisei persone, operai e agricoltori residenti in Givoletto, i quali appongono la loro firma in calce al documento. Nella medesima occasione viene eletto presidente del Consiglio di Amministrazione Mulatero Maurizio di Francesco Giovanni. Nel 1936 viene acquistato il terreno su cui sarà realizzata la nuova sede della Società, nell’attuale via San Secondo.

Dallo statuto del 1935[2], costituito da trentasei articoli organizzati in dieci titoli, è possibile delineare un quadro maggiormente dettagliato delle caratteristiche, degli scopi, nonché delle attività di questa piccola società. Essa, della durata di trenta anni salvo proroghe (art. 3), ha per scopo l’acquisto per la somministrazione al minuto di generi di consumo, l’esercizio della mutua assistenza fra i soci specialmente in ambito sanitario, l’adesione della Cooperativa alla Federazione Nazionale delle Imprese Cooperative (art. 2).

Secondo le disposizioni relative ai soci, essi devono versare una tassa di adesione di 5 lire e depositare, anche rateizzandola, la somma di 100 lire (art. 7); si costituisce in tal modo il patrimonio sociale. I soci sono tenuti a partecipare alle assemblee, che si tengono ordinariamente ogni anno entro il mese di marzo. In tali occasioni avviene l’approvazione del bilancio dell’anno precedente e la nomina delle cariche sociali (art. 23). I soci sono invitati a presenziare in occasione di assemblee straordinarie, convocate se il Consiglio di Amministrazione lo ritiene necessario, inoltre ogni socio ha diritto ad un voto, qualunque sia il numero delle azioni sottoscritte (art. 26). Il Consiglio, che viene convocato dal Presidente quando questi lo reputi necessario, si compone di sette membri che scadono ogni anno e sono rieleggibili (art. 27). Tale organo ha il compito di gestire la Società e garantirne il buon funzionamento (art. 30). Accanto ad esso sono nominati cinque Sindaci, i quali devono vigilare sulla realizzazione dei bilanci e sulla gestione della contabilità (art. 31). Sono invece i Probi Viri a conciliare le controversie tra socio e socio e fra socio e Società (art. 32).

Lo statuto del 1935 subisce delle modificazioni nel corso del tempo, per adeguamenti alle norme vigenti e in relazione ai cambiamenti economici e sociali. Significativa è la sua sostituzione operata nel 1965, che comporta il cambio della denominazione in “Società Cooperativa Operaia Agricola di Mutua assistenza di Givoletto” a responsabilità limitata e prevede l’adesione all’Associazione Nazionale del Movimento Cooperativo denominata “Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue”. Viene inoltre aumentata la quota che ogni socio deve versare, dalle nominali lire 500 a lire 5000 e si stabilisce che la composizione del Consiglio di Amministrazione possa assumere un numero variabile di membri, da cinque a undici.

Più recentemente si verifica un nuovo cambiamento, nel 2004 infatti, i soci vengono convocati in assemblea straordinaria per la trasformazione della Società Cooperativa in Società di Mutuo Soccorso, e per l’approvazione di un nuovo statuto.

Attraverso un’analisi più generale della documentazione dell’archivio, si nota come un ruolo assai importante fra le attività condotte dalla Società, sia quello di rivendita delle merci. Esso si origina come strumento assistenzialistico, trattandosi di un magazzino di previdenza destinato al sostegno dei soci, attraverso la vendita a prezzo di costo dei beni di prima necessità. La gestione del magazzino, o spaccio, era inizialmente assegnata ad un socio, il quale assumeva il ruolo di banconiere ed era retribuito dalla Società (come attestano i libri delle presenze mensili e i registri per la previdenza sociale).

Questa rivendita, che ha sede presso i locali della Società, si modifica e si sviluppa nel corso del tempo, divenendo anche luogo di aggregazione e di incontro, al di fuori delle attività formali della Società. Significativi in tal senso sono alcuni documenti emessi tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, quali il certificato di licenza della Società Italiana degli Autori e degli Editori per l’installazione di un apparecchio televisivo e quelli relativi all’orario di apertura della trattoria. Tale esercizio inoltre, sebbene non sia possibile ricostruire con precisione tale processo, verso la fine degli anni ottanta del Novecento verrà suddiviso in due attività: quella di negozio alimentari e quella di bar ristorante, con gerenza e contabilità separate. Va sottolineato inoltre come la manutenzione della sede, che fornisce i locali per queste rivendite, costituisce un impegno economico costante per la Società e coinvolge direttamente i soci, attraverso prestazioni di lavoro e di denaro..

Accanto a ciò è importante notare come i locali della Società nel corso degli anni divengano anche uno spazio per attività non necessariamente connesse a quelle peculiari della Cooperativa. Essa infatti apre le sue porte ad altre associazioni o enti con funzioni pur sempre a carattere sociale e aggregativo come la Lega Sindacati Pensionati Italiani S.P.I. (negli anni ‘80) o la U.S. Givolettese Calcio (anni ’90).

Di una di queste associazioni ospitate, l’Unione Bocciofila Givolettese, è qui compreso l’inventario, conservato presso la sede della Società.

Di un certo rilievo è inoltre il “patto di solidarietà” stipulato recentemente, nel 2003, fra la Società di Mutuo Soccorso “Cesare Pozzo” e la Società di Mutuo Soccorso Givolettese per l’assistenza medica presso la Cesare Pozzo, in cambio dell’uso della sede della Società di Givoletto.

Più in generale, la volontà di essere presente all’interno del contesto cittadino e associazionistico di Givoletto si ravvisa non solo nelle attività promosse dalla Società stessa, ma anche nella sua partecipazione alle manifestazioni e nelle occasioni che segnano la vita pubblica del paese.



[1] La documentazione dell’archivio qui inventariato non sono antecedenti al 1935, per tale ragione per la storia della Società, dalla sua fondazione agli anni trenta, si sono assunti i dati generali da Chiarle, Gian Carlo, Novecento nel villaggio. Storia della Val Ceronda e Casternone, Torino, Edizioni dell’Orso, 2004, al cui studio si rimanda per un quadro più completo non soltanto riguardo a Givoletto, ma relativo a tutta la zona circostante.

[2] Per le caratteristiche generali dei regolamenti e statuti precedentemente adottati dalla Società e non conservati nel presente fondo, cfr. idem.

 


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